Cerca nel blog

martedì 26 agosto 2008

BRAMBILLA."BASTA SPOT REGIONALI VENDIAMO UNA SOLA ITALIA

Era difficile immaginare che i consumi turistici si comportassero diversamente da tutti gli altri. La stagione non e ancora conclusa ma, al momento, sembra che ci si assesti su un 3% in meno di presenze rispetto all'anno scorso. Un risultato che non solo peserà sul conto economico del 2008, ma soprattutto rischia di trasformarsi - e questa è oggi la maggiore preoccupazione - nel dato strutturale di un settore che già da parecchi anni, per una molteplicità di cause non legate soltanto alla sempre più agguerrita concorrenza degli altri Paesi, sta perdendo quote di mercato. È la cosa, che mi pare più grave, a fronte delle pur legittime lagnanze delle imprese che vedono smagrire i loro bilanci ed assottigliarsi il numero delle prenotazioni, è che fino ad ora non si sia fatto nulla, di serio e di concreto per cercare almeno di arginare questa preoccupante situazione. Per invertire la rotta occorre ridare una politica nazionale al settore del turismo. E continuando con il gioco dello scaricabarile di cui questo Paese è sempre stato maestro, sarebbe difficile trovare la quadra di un problema che, più o meno consapevolmente, è stato lasciato fino ad oggi a bagnomaria da parte di tutti. Come se i circa 159 miliardi di euro che ogni anno vengono ancora prodotti, in modo diretto o per indotto, da ogni tipo di attività turistica fossero un «superfluo» di entrate di cui la nostra economia potrebbe anche fare a meno. Come se il nostro Pil, il cui aumento è oggi quasi a quota zero, non avesse bisogno di questa risorsa per risalire un po' la china. Io non intendo giocare a scarica-barile, ma piuttosto esporre fatti che purtroppo credo siano incontrovertibili. C'è un problema che deve essere affrontato e bene ha fatto Il Giornale a evidenziarlo nel suoi servizi. È dal 2001, da quando cioè il governo di centrosinistra deciso di trasferire alle Regioni tutte le competenze di questo settore, che non esiste più, in Italia, una politica del turismo degna di questo nome. E il risultato - come ha apertamente e criticamente ammesso qualche mese fa lo stesso presidente del coordinamento delle Regioni, Errani - è che da quella data il nostro Paese ha avuto non una ma 20 anzi 21 politiche turistiche l'una diversa dall'altra, l'una del tutto sconnessa all'altra e nessuna linea, di indirizzo che, in qualche modo, le programmasse globalmente. Con la conseguenza che qualche regione, disponendo di competenze e di strumenti adeguati, ha portato a casa risultati apprezzabili, anche se ovviamente limitati alla propria area, ma molte altre - direi la maggior parte -, dopo aver immagazzinato poteri e risorse, li hanno spesso male impiegati o peggio ancora. E tutto questo proprio nol momento in cui, ad esempio, la Spagna e la Francia, cioè i nostri più temibili concorrenti, mettevano a sistema tutto il settore nella convinzione che la gestione di una politica nazionale del turismo fosse l'unico modo por fronteggiare una concorrenza dei mercati che con la globalizzazione era diventata assai più aspra.Così, mentre questi Paesi pensavano a potenziare le infrastrutture, a produrre treni ad alta velocità, a fare logistica por tutti i sistemi di trasporto e di servizi ed anche, anzi soprattutto, ad operare efficaci sinergie fra regione e regione per migliorare, attraverso investimenti, la qualità e la quantità delle strutture di offerta turistica, noi abbiamo continuato a credere che bastasse ancora promuovere, con miriadi e spesso anche assai costoso iniziative locali, questo o quell'angolo d'Italia. Non è così che si può intercettare la massa di turisti - ormai vicini al miliardo - che ora si muove per il mondo e che decide, nella maggior parte dei casi, di andare dove tutto, a parità di qualità di attrazioni e di comfort, costa di meno. Insomma, non abbiamo capito cosa stava davvero accadendo nel mercato globale, ben diverso, nello sue connotazioni, da quello che, negli amai '80, ci aveva assegnato la palma d'oro. Da qui dobbiamo ripartire. Da un nuovo concerto delle iniziative regionali. Da una nuova vera politica nazionale del turismo, in cui le eccellenze ambientali, naturali, culturali del nostro Paese possano essere valorizzate e vendute all'estero. E per questo occorrono anche imprese capaci di sfidare la concorrenza internazionale, in termini di qualità di servizio e di prezzo. Io penso che ormai non ci sia più un minuto da perdere per cominciare sul serio a ragionare, conti alla mano, su come raddrizzare una barca che oggi, mi spiace dirlo, fa acqua da tutto lo parti.Michela Vittoria Brambilla, il Giornale, 26 agosto 2008

giovedì 21 agosto 2008

INTERVISTA ALLA BRAMBILLA

BRAMBILLA: "I CIRCOLI PROSEGUIRANNO IL LORO PERCORSO NEL PDL"

"Nessun ritardo di Forza Italia nel processo di costituzione del partito unico". Michela Vittoria Brambilla, sottosegretario con delega al Turismo, risponde così al ministro della Difesa, Ignazio La Russa, secondo il quale la "macchina organizzativa più pronta ad accelerare è quella di An". La fondatrice dei Circoli della Libertà, da anni al fianco del Cavaliere, non vede "sostanziali discrepanze" tra i partiti del centrodestra. Ed è pronta a scommettere sulla "solidità" della leadership berlusconiana, anche ora che si comincia a parlare di successione. È vero, come dice a Russa, che la macchina organizzatva di Forza Italia fatica ad ingranare in vista del Pdl? Penso proprio di no. E, sinceramente, non ne sono per nulla preoccupata. Il clima di fusione tra i partiti del centrodestra è quello che si aspettava un anno fa, alla "rivoluzione del predellino"? Non vedo tra An e Forza Italia sostanziali discrepanze. E mi sembra che i primi cento giorni di attività di questo governo e di questo Parlamento lo dimostrino ampiamente. Lo Statuto del Pdl è in cantiere, ormai non si torna indietro. La nuova struttura del partito unico la soddisfa? Non si è mai avuto in Italia un partito che, in così poco tempo, sia riuscito a realizzare risultati elettorali altrettanto vistosi e significativi. Berlusconi sostiene che tutte le cariche "dovranno essere elette democraticamente", quindi con delle primarie. An non è d'accordo. Lei che ne pensa? Il dna del Popolo della Libertà è quello di un partito che, più di qualsiasi altro prima d'ora, ha saputo dar voce ai cittadini. Ne consegue che anche i suoi rappresentanti dovrebbero essere eletti democraticamente. Ultimamente si è parlato della successione a Berlusconi nella guida del centrodestra. Chi sarà, secondo lei, il futuro successore? Uno tra Tremonti, Formigoni e Fini? La Fantapolitica è un gioco che mi ha mai entusiasmata. E poi mi pare che i consensi ottenuti da Berlusconi, anche nei sondaggi, tolgano ogni dubbio sulla solidità del suo premierato. Il resto sono soltanto chiacchiere. Berlusconi ha pubblicamente detto che "in questo governo si diverte di più". Lei che lavora a stretto contatto con il Cavaliere, sa dirci come sta affrontando questi primi mesi di governo? Non lo chiamerei tanto divertimento quanto grande soddisfazione per aver finalmente messo insieme in Parlamento una maggioranza che, in così poco tempo, è stata già in grado di produrre leggi e riforme di rilevante importanza. Nessun altro, prima d'ora, c'era mai riuscito. A settembre è in programma un piccolo rimpasto. Si parla di una sua promozione a ministro... Se andrà a leggersi il decreto che fissa poteri e competenze del mio sottosegretariato, capirà che non è certo la divisa di ministro che oggi mi manca per espletare al meglio le mie funzioni. Comunque, non spetta certo a me prendere decisioni del genere. Pensa che ministri e sottosegretari che sono parlamentari dovrebbero dimettersi dal doppio incarico? Penso che ciascuno debba essere libero di prendere la propria decisione. Torniamo al PdL. Lei è la fondatrice dei Circoli della Libertà. Ora che l'obiettivo del partito unico è stato raggiunto, che fine fanno i Circoli? Hanno esaurito il loro mandato? Sarebbe davvero strano che le tantissime persone che hanno tenacemente lavorato per questo obiettivo, scomparissero proprio ora che lo hanno raggiunto. Questo per dirle che i nostri Circoli non solo sono una grande rete, ma stanno dando anche il loro contributo perché il Popolo della Libertà consolidi la sua identità di grande partito che ha saputo gettare le basi per un sostanziale rinnovamento della politica italiana. Quindi i Circoli non verranno sciolti? I Circoli della Libertà proseguiranno il loro percorso nel PdL. Mi pare importante sottolinearlo, proprio perché questa è la loro naturale collocazione. E non mancano di certo le adesioni al progetto. La Tv della Libertà, però, ha chiuso i battenti... La Tv della Libertà è stata voluta da Berlusconi proprio per dare corpo e dimensioni popolari all'idea di partito che da lì a poco sarebbe stato costituito. E, da questo punto di vista, mi pare che si sia fatto un buon lavoro. In realtà , la tv non chiude. Andrà avanti con le sue trasmissioni, adeguando la linea editoriale al mutato scenario politico. Mi è stato chiesto di continuare ad occuparmene. Il senatore Marcello Dell'Utri, fondatore dei "Circoli del Buongoverno", in un'intervista al Riformista dice che lei "ottenuta la carica di governo ha mollato i Circoli". Cosa gli risponde? Alle provocazione del senatore dell'Utri non ho mai risposto e non vedo perché dovrei cominciare a farlo proprio ora. E a Tremonti vorrebbe dire qualcosa? Di recente, c'è stata una rivolta dei ministri sulla questione dei tagli. Anche lei si mette nell'elenco degli scontenti? Penso che il ministro Tremonti abbia fatto bene a imporre una Finanziaria più snella, che spalma nell'arco di un triennio quei tagli della spesa pubblica indispensabili per ridurre il debito e per salvare la nostra economia dal baratro. Ed era chiaro che, per raggiungere questo obiettivo, anche i ministeri avrebbero dovuto mettere in conto qualche sacrificio. Certo, mi dispiace che anche il turismo - un settore che oggi attraversa un periodo di crisi - ci sia andato di mezzo. Ma vuol dire che tirerò la cinghia, cercando di far fruttare di più le risorse di cui dispongo. Come? Ad esempio, ristrutturando qualche carrozzone come l'Enit che non ha certo ben assolto il ruolo per cui è stato creato. E cioè, portare in Italia nuovi turisti. Il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, invita l'Udc a sostenere la maggioranza e a entrare a far parte del governo. Condivide questa proposta? Non mi pare che il PdL, per governare questo paese, abbia bisogno dei voti dell'Udc. Certo è, però, che Casini dovrà pur decidere, un giorno o l'altro, cosa vuole fare da grande. Ma questo è solo un suo problema. È di ieri la notizia che Berlusconi presiederà il Comitato per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia. Anche lei ne farà parte. Come lavorerà il Comitato? L'obiettivo di questo Comitato è quello di pianificare una serie di interventi. Si va dal restauro di importanti sedi culturali al potenziamento dei flussi turistici. Come l'hanno presa gli esponenti del Carroccio che, come è noto, non amano molto la figura di Garibaldi? Non mi pare che questo programma di opere e di restauri abbia avuto obiezioni o reazioni negative da parte della qualcuno. "Libero", Margherita Movarelli,13 agosto

giovedì 14 agosto 2008

EVENTO UNICO A CASTELLAMMARE

PER GENTILE COMUNICAZIONE DI ANNALISA FERRANTE
In contemporanea all’esposizione di Palazzo Reale a Milano,
gli unici due maestri del movimento Corrente ancora viventi
Treccani e Gauli, in mostra a Castellammare del Golfo
In contemporanea alla mostra “Corrente: le parole della vita” che, fino al 7 settembre, è visitabile a Palazzo Reale a Milano, Castellammare del Golfo ha l’onore di ospitare, in esclusiva per la Sicilia, le opere di Ernesto Treccani(classe 1920, fondatore del movimento) e Piero Gauli(classe 1916, pittore-scenografo): si tratta degli unici due esponenti del movimento (del quale fecero parte Renato Guttuso e Giuseppe Migneco) ancora in vita. Il Manifesto dei pittori e scultori, nel quale gli artisti del gruppo rivendicavano la funzione rivoluzionaria della pittura, costituì un punto di partenza fondamentale per la storia dell’arte italiana del dopoguerra. Una mostra imperdibile per gli appasionati d’arte, ed un’occasione rara per il paese, poiché il maestro Bruno Porro inaugura la mostra “Omaggio a Castellammare del Golfo”, domenica 16 agosto, alle ore 19, presso la sala consiliare di corso Bernardo Mattarella, dove saranno esposte anche le opere di Piero Gauli ed Ernesto Treccani. La mostra, organizzata in collaborazione con il locale centro culturale Luigi Pirandello”, rimarrà aperta fino al 30 agosto. Così, mentre a Milano, nella mostra a pagamento a Palazzo Reale, viene scandagliato il movimento “Corrente”, il maestro Porro offre alla Sicilia (che visita ogni anno facendo tappa a Catellammare del Golfo), l’occasione per ammirare veri capolavori. “Corrente” fu un movimento artistico italiano che operò a Milano fra il 1938 e il 1943 anche se, nel 1940, fu soppresso per disposizione dello stesso Mussolini. Il movimento nacque attorno alla rivista “Corrente”, fondata a Milano, nel 1938, dal diciassettenne Ernesto Treccani. L'artista fu il giovanissimo direttore della rivista, finanziata inizialmente dal padre, il conte Giovanni Treccani degli Alfieri, fondatore dell'omonimo Istituto Enciclopedico. “Corrente” ebbe solo due anni di vita. La pubblicazione, infatti, fu soppressa dal regime con l'entrata in guerra dell'Italia, il 10 giugno 1940. Attorno alla rivista (alla quale collaborarono Luciano Anceschi, Carlo Emilio Gadda, Salvatore Quasimodo e Umberto Saba), si formarono molti degli intellettuali che avrebbero dominato la scena italiana del dopoguerra: da Giancarlo Vigorelli a Dino Del Bo, da Raffaele De Grada a Dino Formaggio, da Alberto Lattuada a Luigi Comencini. Il movimento, dunque, conobbe anche aspetti letterari, filosofici, critici e politici. In consonanza con le posizioni teoriche della scuola romana e del Gruppo dei Sei di Torino, Corrente rifiutava sia il classicismo di Novecento, con i suoi connotati celebrativi, sia l’intellettualismo dell’arte astratta. Gli esponenti del movimento affrontarono temi principalmente legati alla vita quotidiana e ai drammi della guerra, con un linguaggio artistico che risentiva dell’esempio di Picasso, ritenuto modello imprescindibile, e della pittura postimpressionista, espressionista e fauve. La prima mostra del gruppo si tenne al Palazzo della Permanente di Milano nel 1939. La fama di Corrente si consolidò poi con opere fortemente provocatorie, come Crocifissione di Renato Guttuso (Galleria d’Arte Moderna di Roma) e Deposizione di Bruno Cassinari (Galleria d’Arte Moderna di Milano). Nel ’78 Ernesto Treccani crea la Fondazione Movimento di Corrente, per recuperare la tradizione degli anni trenta e raccontare la contaminazione del movimento tra pittura, scultura, poesia, filosofia.Tra gli artisti che aderirono al movimento si ricordano: Arnaldo Badodi, Renato Birolli, Luigi Broggini, Bruno Cassinari, Sandro Cherchi, Lucio Fontana, Piero Gauli, Genni Wiegmann Mucchi, Renato Guttuso, Dino Lanaro, Mario Mafai, Manzù, Giuseppe Migneco, Ennio Morlotti, Gabriele Mucchi, Giovanni Paganin, Fausto Pirandello, Giuseppe Santomaso, Aligi Sassu, Scipione (Gino Bonichi), Fiorenzo Tomea, Ernesto Treccani, Italo Valenti ed Emilio Vedova.

Castellamamre del Golfo, 13 agosto 2008
Per informazioni: 3383302160

mercoledì 13 agosto 2008

SIGNOR SINDACO SI TENGA FORTE

E ci risiamo ,la vecchia politica che sta dietro ai giovani vuole farsi avanti,cerca la sua visibilità che in parole povere consiste in un posto al sole ovvero in un incarico di prestigio magari ben remunerato. Allora come si deve fare? Niente di più semplice che cercare di rendere dura la vita al sindaco con ricattucci da prima repubblica magari a settembre.
Ma allora non abbiamo capito niente?
Ma allora due anni di commissariamento per mafia non ci hanno insegnato niente?
E allora Signor Sindaco certe persone non hanno capito che i tempi sono cambiati e che l'amministrazione con lei in testa non ha niente a che fare con la bassa politica e che lei rappresenta il nuovo modo di gestire la cosa pubblica
Sicuramente Sindaco Bresciani lei alla prima occasione darà prova di grande personalità e farà capire che lei non è in quel posto per fare il puparo ma la sua è una missione per il bene del paese.

venerdì 8 agosto 2008

CERCASI RINNOVAMENTO

Giorni fa c'e stato una riunione di Forza Italia dove abbiamo analizzato il dopo voto.
Dopo aver constatato che il PDL è il primo partito a Castellammare e che oramai è anacronistico parlare di singoli partiti si è passato ad una esamina su quello che è stato il risultato della componente che fa capo a Forza Italia.
Dalla discussione che è venuta fuori si è avuto l'impressione che ci sono stati degli errori nella compilazione delle liste e ciò ci ha portato ad un indebolimento in termini di consensi.
L'attacco più forte è stato fatto verso il segretario reo di non avere avuto il coraggio di escludere dalla lista persone che facevano parte della vecchia amministrazione e che poi sono stati penalizzati ,così come Castellammare Azzurra aveva preventivato ,vedi post sul blog del 10/06/08 ,dall'elettorato.
Diciamo che il rinnovamento tanto da noi decantato è stato attuato dagli elettori e non dal partiti;la segreteria ha delle colpe relative perché da un canto poteva adottare il pugno duro nella composizione della lista ,come è stato fatto in altri partiti ,vedi Pd;dall'altro lato siccome il segretario è una persona moderata dovevano essere gli stessi candidati a farsi un esame di coscienza ,capire che questa era una tornata elettorale particolare e quindi avere il buon senso di non candidarsi ,fare un passo indietro per il bene del paese.
Ad un certo punto di è cercato di addossare la colpa al Circolo della Libertà che fino all'ultimo ha adottato un comportamento distruttivo; essendo stati chiamati in causa abbiamo spiegato che il nostro è stato solo un confronto politico costruttivo nella ricerca della migliore politica possibile tanto che poi l'elettorato ha recepito il nostro messaggio e ha punito la vecchia politica.
Dall'incontro si è chiesto, da parte di alcuni , le dimissioni del segretario in quanto quando si sbaglia in campagna elettorale la colpa ricade sempre sulla segreteria non perché come in questo caso abbia della colpe particolari ma è il solo modo di rilanciare il partito, di dare spazio ad altre persone, di cercare stimoli nuovi perché il rinnovamento sia reale e no si dia l'impressione che alle parole non seguono i fatti.