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sabato 15 febbraio 2014

RIENTRA LA PROTESTA DEGLI IMMIGRATI

CERTO BISOGNA SUBITO DIRE CHE NON E' AFFATTO SEMPLICE RISOLVERE I PROBLEMI DI QUESTE PERSONE, PROVENIENTI DA REGIONI POVERE, CON UNA ASPETTATIVA DI VITA MIGLIORE CHE POI SI RITROVANO AD ESSERE DERISI,UMILIATI ,CALPESTATI NELLE LORO DIGNITA'.
RIPETO LA QUESTIONE E' COMPLESSA MA CON LA BUONA VOLONTA' DI CIASCUNO DI NOI ,SI PUO' DARE ANCHE CON UN SORRISO ,UNA STRETTA DI MANO UN PO' DI SERENITA'.

Ecco il comunicato stampa
Il sindaco Nicolò Coppola: “Li ho rassicurati sulla nostra presenza” 

Gli immigrati che protestavano davanti il commissariato di polizia sono rientrati nell’agriturismo che li ospita. Il sindaco Nicolò Coppola ha trascorso la mattinata con loro e li ha convinti a fare rientro nell’agriturismo dove vivono da circa sei mesi e che avevano lasciato per dormire in strada in segno di protesta. I trenta immigrati, oltre i documenti, chiedevano di non rientrare nella struttura e di essere trasferiti altrove. «Inaccettabile che questi giovani dormissero in strada, al freddo, con qualche coperta e nulla più. Li ho ascoltati, con la collaborazione di un loro connazionale, per tutta la mattina -afferma il sindaco Nicolò Coppola- e rassicurati sulla presenza dell’amministrazioneIl commissariato di Polizia, che ringrazio per la pazienza e collaborazione, ha già predisposto i documenti identificativi che gli saranno consegnati la prossima settimana e che consentiranno loro di muoversi con maggiore facilità. Ma gli immigrati lamentavano anche problemi all’interno della struttura -spiega il sindaco Nicolò Coppola-, riguardanti vari aspetti: dal cibo alle cure. Li ho rassicurati che l’amministrazione, tramite i Servizi Sociali e la presenza costante mia o di chi da me delegato, non gli farà mancare nulla e vigilerà. Ho scambiato con loro i numeri di telefono per rintracciarci reciprocamente e segnalare qualsiasi problema. Il trasferimento in altra struttura, come da loro richiesto, non dipende dalla nostra volontà. Questi ragazzi, dopo il lunghissimo colloquio, hanno capito che da parte nostra c’è la massima disponibilità ad aiutarli. Per questo mi hanno ascoltato ed hanno deciso di rientrare nella struttura. E non posso che esserne lieto». Presenti anche alcuni esponenti del comitato antirazzista di Palermo, che hanno contribuito alla mediazione. 

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