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mercoledì 6 luglio 2011

SEMPRE PARLANDO DEL"REGINA ELENA"

2° puntata
E LA STORIA CONTINUA……

Siamo nel biennio2007/2009 – Amministrazione: Presidente Gaetano D’Anna; C.D.A.: Avv. Romeo, Dott. Augello, Sac, Mario Bonura.
Ci armiamo nuovamente di fiducia, buona volontà e grandi aspettative e aspettiamo con ansia i progetti e le intenzioni del Presidente, il quale ha gestito l’IPAB come un comunissimo affittacamere (torneo Costa Gaia, gruppi di giovani velisti, turismo sociale. ecc.). Ancora oggi ci sono contrattisti che devono essere pagati per le ore di straordinario svolte.
Il Sig. D’Anna aveva la possibilità di risanare i conti dell’Ente, poiché aveva a disposizione una somma cospicua in banca proveniente da una vendita di immobili effettuata dal precedente commissariamento). Egli sosteneva che tale somma non poteva essere utilizzata per pagare i dipendenti, anche se l’Assessore Colaianni aveva stabilito che, in situazione di gravità si potevano utilizzare somme bloccate in banca per pagare gli stipendi e risanare l’Ente. PERCHE’ NON L’HA FATTO?
Evidentemente qualcuno che all’interno dell’Istituto contava più di lui, gli ha “consigliato” di non dare alle dipendenti neanche un centesimo.
CHE FINE HANNO FATTO QUEI SOLDI? COME SONO STATI SPESI?

Alla prossima puntata. TO BE CONTINUED………..

28 giugno 2011 19:37

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Anonimo Lavoratrici Regina Elena ha detto...

3° puntata: 2008/2010



La Regione decide di chiudere l’Ente, applicando la legge n. 22 del 1986, che prevede (obbliga), tra l’altro, l’acquisizione, da parte del Comune, del personale e degli immobili dell’Ente. Ma Comune e Giunta optano per l’ennesimo rilanciamento dell’IPAB… indovinate chi mandano a risanare l’Ente?!?

(LA SUA FAMA LO PRECEDE) Il Commissario Straordinario Funzionario dell’Organo di Controllo IPAB ( ovvero il controllore di sé stesso) Rosario Pisciotta : costui porta con sé l’avvocato Rosolino Gagliardo, esperto in consulenze, salito alle cronache giudiziarie per controversie legali.

Il Commissario assume altre figure professionali, naturalmente a chiamata diretta (stessa cosa fece all’IPAB Giovanni XXIII°, vedi articolo da Repubblica del 21/03/2001, e all’IPAB Sant’Agnese di Mazara).

Al Commissario servono liquidi. Cosa fa? Vende un immobile per un ammontare di circa Euro 300.000,00 … sono poche e allora incamera la cifra che il precedente Presidente D’Anna si era rifiutato di utilizzare.

BRAVO ! Direte voi. Così finalmente potrà pagare tutti gli stipendi arretrati! (anche se a dire il vero il segretario dell’Ente Sig. Giacomo Pampalone il suo stipendio lo percepiva tutto: dal 15/07/2008 al 31/12/2008 e dal 05/03/2009 al 31/12/2009 ed era il suo 2° stipendio essendo un dipendente del Comune!!!).

E INVECE NO! Alcuni dei soldi vengono sperperati in inutili ristrutturazioni, acquisti di robaccia inutile e igienicamente oscena. ( venite a vedere è tutto stipato nella palestra dell’Istituto), impianto elettrico con annesse pompe di calore (usatissime) il resto del denaro non si sa dov’è finito.

Il Commissario Pisciotta sigla un protocollo d’intesa con il Comune, avviando un centro aggregativi “ T. Mirrione”. “Forse c’è una speranza per i dipendenti” scrivono i quotidiani locali.

All’inaugurazione Pisciotta presenta un “castello di sogni” ( RSA per anziani – casa famiglia per ragazze madri – ecc.) con grande plauso dei “politicanti locali”. I numerosi minori frequentano con entusiasmo il centro per un anno circa, ma i dipendenti percepiscono solo pochissime mensilità, nonostante nel protocollo d’intesa il Sindaco s’impegna ad erogare all’IPAB Euro 10.000,00 al mese. Ma la cricca dei sogni percepisce il suo stipendio, eccome!!! Perché il caro Commissario, detto da lui stesso, con un semplice stipendio da funzionario della Regione non si può comprare neanche un paio di scarpe!

Finita l’avventura del “ Centro Mirrione” nella “cacca” nel vero senso della parola, il Commissario Straordinario prende un cartoncino giallo, ci scrive sopra “Dolce Casa”, e apre una casa famiglia per ragazze madri, ma, non essendo iscritta all’Albo regionale pubblicato dall’Assessorato alla famiglia e Politiche Sociali, difficilmente avrebbe potuto lavorare!!

A questo punto, non avendo più niente da fare e da spendere, chiede l’estinzione dell’Ente. (Maggio 2010) Lasciando circa Euro 900.000,00 di debiti. (debiti aumentati malgrado le vendite!)

Ma prima di andarsene, il caro Pisciotta, indice dei concorsi: uno per autista, uno per economo, uno per OSA e uno per Assistente. I primi due interni portati a termine, gli altri due no! ( chissà perché?!?)

COME fa un Ente in deficit, di cui il Commissario chiede la chiusura per problemi gravi a indire dei concorsi per gravare ancora di più su un bilancio, presumibilmente, in passivo?!?



TO BE CONTINUED

06 luglio 2011 10:35

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

venerdì 8 luglio 2011IL PAESE CHE VORREI
Il paese che vorrei è un paese semplice. Non cerca di assomigliare a nessuno, di esser la riproduzione “in piccolo” di una rinomata località turistica ma cerca di esser se stesso, di valorizzare le sue virtù.
Nel paese che vorrei gli amministratori sono persone semplici. Non occorre raccomandarsi a nessuno per incontrarle, sanno darti una risposta minima in ogni momento, sono persone che vivono il paese e che non hanno bisogno di una carica per darsi lustro.
Nel paese che vorrei anche le procedure sono semplici. Si parla di regole chiare e precise, uguali per tutti, astratte e generali, certe e non discrezionali. Il cittadino deve sapere quali sono i tempi, quali sono gli uffici e i passaggi che una sua richesta dovrà affrontare prima che arrivi all’esito finale.
Nel paese che vorrei non si trascurano le semplici cose. I piccoli problemi di tutti giorni e le piccole opere, le piccole feste paesane, la cultura delle tradizioni.
Nel paese che vorrei è semplice avere un’informazione. Un turista deve sapere quali eventi vi sono sul territorio con sufficiente anticipo. Un cittadino non deve sprecare tempo prezioso in coda per fare una semplice domanda.
E a voi non sembra semplice?


Francesco Poma

Lavoratrici Regina Elena ha detto...

SPERAVAMO CHE … MA CI SIAMO SBAGLIATI

SPERAVAMO CHE ... gli Onorevoli, deputati a rappresentare il popolo sovrano all'Assemblea Regionale, così presi a difendere i loro privilegi, prima inconsapevoli di ciò che accadeva all'IPAB Regina Elena, ma sicuramente adesso al corrente (avendolo letto dai quotidiani: La Sicilia, Giornale di Sicilia, La Repubblica) avrebbero dimostrato la loro solidarietà e si sarebbero assunti impegni ben precisi per risolvere questa situazione ... MA CI SIAMO SBAGLIATI.

SPERAVAMO CHE ... i Consiglieri e tutta la Giunta di Castellammare, indignati per quanto accade nel loro territorio, quantomeno si sarebbero chiesti il perché e insieme all'indignazione potevano almeno dimostrare con la loro presenza un briciolo di sostegno ... MA CI SIAMO SBAGLIATI.

SPERAVAMO CHE ... le Forze dell'Ordine, alle quali ci siamo rivolte negli anni passati, facessero le dovute indagini e facessero chiarezza su questa situazione ... MA CI SIAMO SBAGLIATI. ( La giustizia è una lumaca bavosa!)

E pensare che anche la Sicilia è unita all'Italia da 150 anni, fa anche parte della Comunità Europea.

SIAMO CITTADINI D'EUROPA O SUDDITI DI UN SISTEMA FEUDALE BEN RADICATO NEI PALAZZI DI POTERE???...
... SI DEDUCE ALLORA CHE IL MODO DI PROCEDE DEI NOSTRI GOVERNANTI, PER LA PROFONDA CORRUZIONE DEI COSTUMI, NON E' PIU' CONSIDERATO MORALMENTE DISONESTO ... NON SI INDIGNA PIU' NESSUNO!!!

Lavoratrici Regina Elena ha detto...

4° puntata
NON SPEGNEREMO LE LUCI SULL’IPAB REGINA ELENA
Vi ricordate la “ bella ” gestione del super- Commissario Pisciotta? Che ci ha lasciati letteralmente nella merda?
Nell’ottobre del 2010 s’insedia il nuovo C. d. A.: presidente Giovanni Pilara, segnalato dal presidente della Provincia; l’Avv. Ernesto Leone; il Dott. Canzonieri ( entrambi nominati dal sindaco); Mons. L. Puma nominato dal Vescovo.
Il nuovo C. d. A. incontra per la prima volta, dopo ben tre mesi dal suo insediamento e su richiesta di alcuni di loro, i lavoratori. Per l’ennesima volta vogliamo fare chiarezza sulle sorti dell’IPAB : o si trovano le risorse per continuare o il presidente del C. d. A. deve avere il coraggio di un’azione forte.
Il Pilara molto fiducioso dei suoi due unici gioielli rimasti ( il regina Elena e il Centro Mirrione) è convinto che con questi suoi beni gli spalancheranno ovunque le porte e lo faranno accomodare (sue testuali parole).
Vi risparmiamo tutte le facce contrite di circostanza del C. d. A. e le loro sincere espressioni di comprensione per tutte le nostre problematiche.
Il Presidente sinceramente convinto del rilancio dell’Ente, fa iniziare un’attività di doposcuola, più per dare una parvenza di lavoro che per retribuire il personale, infatti non viene stipulato alcun protocollo con nessuno: si tratta di pura beneficienza, che comunque le dipendenti hanno svolto con l’impegno di sempre. (A proposito ribadiamo ancora una volta che siamo stanche di sentirci addossare le colpe della mancanza di attività nell’Ente : BASTA!!!)
Nel frattempo l’Ass. alla Famiglia Piraino, consapevole delle situazioni disastrose dell’IPAB, prevede un piano di rilancio e ad Aprile 2011 finanzia 37 progetti per potenziare le IPAB in difficoltà ma che hanno una attività. Noi del Regina Elena veniamo esclusi!!! , in graduatoria siamo al 41° posto.! Questa brutta cosa non sembra minimamente turbare gli animi del C. d. A.
Arrivano gli immigrati a Lampedusa, l’Ass. Piraino obbliga le varie IPAB ad accoglierli; naturalmente l’IPAB Regina Elena non è presente nell’elenco delle strutture idonee ad ospitarli.
Sollecitato il C. d. A. per un’ulteriore riunione per fare il punto della situazione, il Pilara afferma , calcitrante, che non è affatto tenuto a riferirci cosa sta facendo !!! Ci credereste??? In che mani siamo finiti??? Una cosa è certa: tutti quelli mandati qui per risolvere i problemi, non hanno certo a cuore le sorti dei lavoratori e delle loro famiglie, sembra quasi che più di tutto è importante tenere in piedi questo baraccone polveroso mangiasoldi per il tornaconto di uomini poveri di dignità, moralità e senso del dovere, e ricchi di furbizia per “ fottere” il prossimo: in questo caso i Lavoratori dell’IPAB.

Le dipendenti trascorrono tutta l’estate senza nessuna attività, e si chiedono continuamente:
- Perché tutti i dirigenti e i C. d. A. che si sono succeduti non hanno mai iscritto l’Ente all’Albo delle Attività Assistenziali previsto dall’art. 26 della L.R. 22/86 che avrebbe permesso ai comuni di stipulare la convenzione con l’Ente? ( DPRS 158/96)
- Dove sono andati a finire, se sono mai arrivati, i sussidi straordinari previsti dalla L.R. 65/53 che prevede l’erogazione di somme per potenziare le attività degli Enti? ( E i soldi della vendita degli immobili?)
- Perché tutte le altre IPAB della zona hanno saputo mettere in atto le riforme per la realizzazione del sistema integrato dei servizi sociali e l’IPAB di Castellammare non ha saputo farlo?
- Perché siamo stati esclusi dall’elenco delle strutture che dovevano ospitare gli extracomunitari?
- Perché, se la Legge 320/2000 (art. 10 ) prevede lo scioglimento dell’IPAB nei casi in cui risultano inattive da almeno due anni, questo carrozzone deve rimanere aperto?

P.S. Chi fosse a conoscenza delle risposte vince un concorso “ ad hoc ” per lavorare all’IPAB Regina Elena.